giovedì 8 novembre 2007

Industria dei Call center un esempio di bad job.


La realtà dei call center è un tipico esempio della globalizzazione della società dell' informazione.
Un' occupazione in continua crescita , che aumenta se si sommano gli addetti all' outsourcing delle grandi multinazionali , dislocati in paesi in via di sviluppo come Malesia , Cina ed India.
A questa forza lavoro globale è stato efficacemente proposto il termine di cybertariato, quale nuova forma di proletariato presente nella New Economy.
La realtà dei call center assume connotati differenti a seconda dei paesi ; in quelli sviluppati essa rappresenta per i giovani uno dei canali d' ingresso nel mondo del lavoro; non comportando requisiti di elevata specializzazione.
Nei paesi in via di sviluppo, invece l 'impiego nei call center richiede un elevato livello di specializzazione ed offre stipendi più alti della media , pur essendo segnata da instabilità e precariato , proprio come nei paesi occidentali.
Le fluttuazioni rilevanti nel flusso delle chiamate spiegano in parte la precarietà dell' impiego.
Invece di impiegare uno staff sufficiente a far fronte ai momenti di massima richiesta , i datori di lavoro utilizzano varie strategie , come ad esempio l' utilizzo dei Call center virtuali situati nelle case dei lavoratori, oppure il reindrizzamento di chiamate verso Call center esternalizzati.
L' Inghilterra è lo stato dell' Unione Europea con il maggior numero di Call Center , stimati oltre 5300 strutture ed impiegando nel solo 2003 circa mezzo milione di persone.
La crescita degl' adetti a questo settore dal 1985 ad oggi è stata del 250% e la previsione per il 2007 è di oltre un milione di occupati.
Questo sviluppo esplosivo trova eco in tutta Europa.
Fra i motivi , si può citare la tendenza attuale a gestire varie funzioni aziendali alla maniera dei Call center, abbandonando così quelle abilità professionali precedentemente svolte con relazione dirette si pensi ai servizi della sanità e delle pubbliche amministrazioni.
Quando tali funzioni sono privatizzate, i lavori precedentemente effettuati da impiegati assunti finiscono per essere svolti da lavoratori occassionali , spesso in Call center esternalizzati , con scarse tutele riguardo la stabilità del lavoro e alla sicurezza sociale. Le modalità di impiego divengono quindi un fattore critico: mentre in alcuni paesi europei come l'inghilterra la percentuale di addetti assunti a tempo indeterminato rimane molto alta , in altri paesi come l'italia , l ' austria e la danimarca , l' elevata percentuale dei precari è un problema serio, ciò viene rilevato anche nei rapporti prodotti nell' ambito del ( Global call centre Industry study ).
In italia secondo recenti studi si stima che il numero degl' addetti ai call center sia nell' ordine di 400000 unità lavorative, con oltre il 75% di donne; mentre riferita all' età media, contrariamente a quanto ci si attenderebbe, le fascie con maggior numero d' addetti sono quelle tra i 30-39 e 40-49 anni.
Cito Francesco

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