venerdì 28 dicembre 2007

Uccisa Benazir Bhutto uno spiraglio di luce per l'islam laico



UCCISA L'EX PREMIER DEMOCRATICO BENAZIR BHUTTO IN PAKISTAN.
IL PREMIER PAKISTANO BENAZIR BHUTTO ORMAI DA TANTO TEMPO IN ESILIO RITORNA NEL SUO PAESE NATIO PER CONTINUARE A GOVERNARE UN PAESE AFFLITTO DAL FONDAMENTALISMO ISLAMICO DI AL QAEIDA, INFATTI LE AUTORITà LOCALI PRESUMONO CHE L' ATTENTATO ESEGUITO A BHUTTO SIA UN' OPERA ESCOGITATO DA AL QAEIDA NELLA CELEBRAZIONE POPOLARE DELLA SUA LEADER DEMOCRATICA ; AL QAEIDA PERDE CONSENSI IN MEDIO ORIENTE PER LE SUE AZIONI COMPIUTE NEL MONDO , LA POPOLAZIONE DEL MEDIO ORIENTE è ORMAI STANCA DALLE OPPRESSIONI SUBITE DAI REGIMI MILITARI INTERNI E DAL FONDAMENTALISMO BIECO E CIECO DEL MAGNATE BIN LADEN CON PSEUDO MANIE DI GRANDEZZA E TERRORISMO INTERNAZIONALE CON NUMEROSE VITTIME IN OGNI ANGOLO DEL MONDO , IL PAKISTAN COME LA BIRMANIA CHIEDONO SOLO DI VIVERE IN UN PAESE DEMOCRATICO E LIBERO DA OGNI COSTRIZIONE DI NATURA MILITARE E RELIGIOSA DI NATURA FONDAMENTALISTA.
L'OBIETTIVO ERA QUELLO DI INTIMIDIRE BENAZIR BHUTTO NEL RITORNARE NEL SUO PAESE PER GOVERNARE CON UN AMPIO CONSENSO DEMOCRATICO COLPENDO I CIVILI MANIFESTANTI .
LA FIGURA DI BHUTTO è COSì RILEVANTE IN MEDIO ORIENTE , UNA DONNA AL GOVERNO DI UN GRANDE PAESE MEDIO ORIENTALE DOVE LA FIGURA DELLA DONNA IN MEDIO ORIENTE è RITRATTA IN UN FONDAMENTALISMO RELIGIOSO ISLAMICO DI OPPRESSIONE E LIMITATA EMANCIPAZIONE NELLA SOCIETà CON CONSEGUENZE DRAMMATICHE SUI DIRITTI FONDAMENTALI CONCESSI ALL'UOMO.
AL QAEIDA SI NASCONDE IN MEDIO ORIENTE FAVORITA DAL CONSENSO DELLE POPOLAZIONI LOCALI , QUESTO CONSENSO VENUTO MENO DALLA GENTE LOCALE COSTRINGE AL QAEIDA E ALLA SUA STRUTTURA DI CELLULE TERRORISTICHE IN TUTTO IL MONDO DI RETROCEDERE SULLE SUE POSIZIONI ASSUNTE , CORRENDO IL PERICOLO DI ESSERE INTERCETTATI DALLE STRUTTURE ANTITERRORISTICHE MILITARI DI MEZZO MONDO.
CITO FRANCESCO

mercoledì 19 dicembre 2007

Beyonce sponsor per la campagna armani diamonds S.p.a



Giorgio Armani S.p.a è la quarta azienda più ricca d'italia con un patrimonio stimato da forbes di 4,5 miliardi di dollari un holding industriale presente in 36 paesi nel mondo con 5000 dipendenti ,un buon esempio di made in italy nel mondo quarta in Italia dopo la finivest della famiglia Berlusconi ,prima con 11,8 miliardi di dollari; seconda la Luxottica Di Leonardo del vecchio con 11,5 miliardi di dollari; terza la Ferrero con 10 miliardi di dollari ;quarta Armani S.p.a con la sua campagna Diamonds che rappresenta una parodia di una azienda che produce ricchezza tali come diamanti;il messaggio è chiaro i capitali,le idee imprenditoriali si concentrano al nord italia evidenziando quella divisione territoriale che è la questione meridionale assente di capitali ma soprattutto di spirito imprenditoriale.
CITO FRANCESCO

domenica 16 dicembre 2007

I SONDAGGI DELL' ESPRESSO PUBBLICATO 30/11/2007 SULLE INTENZIONI DI VOTO DANNO LE DESTRE AL 58%, LE SINISTRE AL 40.8%.


L'ESPRESSO IN DATA 26/11/2007 COMPIE UN SONDAGGIO SULLE INTENZIONI DI VOTO SU UN CAMPIONE DI 1000 PERSONE IN ETà DI VOTO CON IL METODO C.A.T.I , IL SONDAGGIO è IMPRESSIONANTE IL PD AL 35% CON WALTER VELTRONI ; IL POPOLO DELLE LIBERTà AL 33% CON SILVIO BERLUSCONI; AN 13.1% I PARTITI DI CENTRO AL 7.9%,LEGA NORD AL 4% E LE SINISTRE RADICALI IN FORTE CADUTA AL 5.8% ULTIME L'ESTREMA DESTRA AL 1.1%; NEL COMPLESSO LE DESTRE HANNO UN CONSENSO DEL 58% ESCLUSA L'ESTREMA DESTRA; INVECE IL PD CON L'ESTREMA SINISTRA AL 40.8% IL DATO è PREOCCUPANTE PER LA DEMOCRAZIA IN QUESTO PAESE BISOGNA SUBITO ANDARE AL VOTO PER BILANCIARE I POTERI PARLAMENTARI ;IL CONSENSO DELLE DESTRE ARRIVA AL 58% OLTRE QUELLA SOGLIA DI GARANZIA PER LA GOVERNABILITà DI UN PAESE COME L' ITALIA ; QUESTA NON è LA RUSSIA, ANCHE IL PD IN CRESCITA CON LA SINISTRA ARCOBALENO IN CADUTA NEI SONDAGGI NAZIONALI NON POTRANNO BILANCIARE ADEGUAMENTE I POTERI PARLAMENTARI VISTO CHE I SONDAGGI DANNO QUESTI PARTITI COMPLESSIVAMENTE AL 40.8 % SU BASE NAZIONALE ; LA SENSAZIONE è QUELLA DI RESTARE AL GOVERNO CON LA FIDUCIA DI CAMBIARE QUALCOSA IN MEGLIO ;I SONDAGGI NON SBAGLIANO MAI PARLANO CHIARI SI DEVE CAMBIARE DIREZIONE E DARE VOCE AL POPOLO CON NUOVE ELEZIONI ,SE QUESTO NON SUCCEDE CON L'ATTACCAMENTO ALLA POLTRONA NON VEDREMO PIù UN GOVERNO DI CENTRO-SINISTRA NEI PROSSIMI 10-15 ANNI, FONDAMENTALE PER IL CICLO D'ALTERNANZA DELLA POLITICA, IN QUESTO CASO NASCERANNO NUOVE FORZE POLITICHE IN ALTERNANZA ;BEPPE GRILLO è UN 'ESEMPIO NON SONDAGGIATO DALL'ESPRESSO VISTO CHE ANCORA NON SI RIESCE AD INTUIRE LE INTENZIONI DI CANDIDATURA O MENO DI QUESTO PERSONAGGIO.
CITO FRANCESCO

milan - boca

Hillary si confronta sui diritti alla salute e alle malattie genetiche da debellare: un'esempio da seguire anche in Italia dove la malasanità esplode.

venerdì 14 dicembre 2007

IL ciclone Hillary Clinton : l' avvocato dalle arringhe sottili ma efficaci



La senatrice di New York che ha cambiato l' America degli anni 90 insieme al marito Bill , va all' attacco da sola; l'unica donna candidata alla poltrona di maggior potere nel mondo , un' imminente guerra - i progetti economici nel globo dipendono tutti da questa posizione in un paese dove si decidono i destini dell' umanità di ricchezza e povertà , di pace e di guerra , di vita e di morte , l' America dopo la guerra fredda primeggia ancora come l' unica superpotenza nel globo nonostante i progressi economici - sociali- militari dell' Europa ,della Cina e della Russia i primi sono ancora loro come civiltà di influenza democratica , di ricchezza economica doppia rispetto a tutta l' unione europea , Hillary è il sintomo di un periodo storico attuale che vede la donna al potere come Angela Merker in Germania la favorita è lei nei sondaggi elettorali di un'America del meltinpot creata negl'anni del governo Clinton che si confronta con una sanità estesa a tutti in America , ricerca ,patti civili per tutti , diritti civili estesi a tutti gl'americani alla salvaguardia dei diritti di libertà degli individui a confronta di una posizione assunta dopo l'11 settembre alla salvaguardia della sicurezza dei cittadini rispetto alle libertà individuali. Quindi forza Hillary for president ci vorrebbe anche in Italia una Hillary che si occuppasse della malasanità , della tutela dei diritti di libertà degli individui , di un buon funzionamento della politica.
Cito Francesco

giovedì 13 dicembre 2007

IL ritorno di Costantino a uomini e donne come consigliere.

Costantino e Alessandra : la scelta

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Berlusconi e il popolo delle libertà.

IL proporzionale è l'unica via di governo possibile per legiferare in questo paese senza l'immobilismo e in alcuni casi il ricatto elettorale dei piccolissimi partiti che ostacolano il buon funzionamento della macchina governativa non ottemperando in maniera efficiente alla creazione di nuove leggi neccesarie ed opportune alle esigenze civile e sociali dell'età contemporanea senza ledere i diritti civili unici ed universali dell' uomo sancita dalla convenzione internazionale a new york dei diritti universali dell' uomo.
Cito Francesco

La buona satira che non fa male a nessuno

Che fine ha fatto Scamarcio e le sue interpretazioni cinematografiche da pugliese doc.

sabato 8 dicembre 2007

LA VITTORIA TRUCCATA DI PUTIN L' AYATOLLAH


GARRY KASPAROV*

Il significato delle elezioni parlamentari russe non va cercato nei risultati. Non ci sono mai stati dubbi che il partito di Putin, «Russia Unita», avrebbe ottenuto una maggioranza schiacciante. «Russia Unita», con il presidente in carica al primo posto della lista, ha goduto di tutti i vantaggi immaginabili, legali e illegali. Ai gruppi di opposizione, compresa la nostra coalizione «L’altra Russia», è stato negato l’accesso al voto attraverso meticolose leggi elettorali. Agli elettori è stata lasciata l’alternativa tra il sostegno a Putin e i partiti che avevano stretto accordi per non fargli opposizione qualora fosse stato loro concesso di restare in parlamento. Nella prima categoria c’è «Russia Giusta», la cui prima mossa dopo il voto è stata di proporre un’estensione della presidenza Putin. Nella seconda, c’è il Partito comunista, che ha avuto - o meglio: gli è stato accordato - l’11,6% dei voti (circa il 20%, secondo un conteggio indipendente) con 57 seggi alla Duma su 450. Il numero così basso ha reso furioso il leader dei comunisti Gennady Zyuganov al quale il Cremlino avrebbe promesso almeno 90 seggi in cambio della lealtà. Adesso muove accuse di brogli. Mi spiace, Gennady, ma io te l’avevo detto. Carrettate di elettori sono stati trasportati da un seggio all’altro. C’è stato un altissimo aumento dell’astensione (molti avevano dato ai dipendenti chiare istruzioni) e in alcuni seggi ci sono stati più voti che votanti.

La differenza tra la democrazia e il sistema Putin è come la differenza tra una sedia in cuoio e una elettrica. Forse le più vergognose sono le statistiche ufficiali in Cecenia e Daghistan: il 99 per cento dei voti ceceni è andato a «Russia Unita». Cioè al partito di Putin, che meno di 10 anni fa ha scatenato la seconda guerra cecena radendo al suolo Grozny. Si può immaginare che cosa devono aver pensato i boss di «Russia Unita» di un Hugo Chavez che, quello stesso giorno, perdeva per un miserabile un per cento. Dilettante! Intanto a Mosca e San Pietroburgo «Russia Unita» è arrivata appena al 50 per cento. Non è una mera coincidenza che gli abitanti di queste città abbiano un più facile accesso a notizie diverse da quelle fornite dal Cremlino grazie a una maggior diffusione di Internet e dell’«Eco di Mosca», la radio dove ancora si sentono tutte le voci.

Il fatto che Putin abbia tenuto forsennati discorsi elettorali era un’indicazione di quanto importante considerasse il voto. Il linguaggio rabbioso era quasi in codice quando metteva in guardia contro «i nemici interni» e gli «sciacalli» appoggiati dall’Occidente. Una settimana prima delle elezioni, la marcia della nostra pacifica «Altra Russia» era stata interrotta dalla polizia e io, con una decina di sostenitori, ho passato cinque giorni in prigione dopo un processo che avrebbe fatto arrossire Kafka. Perché darsi la pena di un tale sforzo quando il controllo del Cremlino è già in apparenza così assoluto? Dobbiamo ricordare che pure Stalin tenne elezioni nel 1937, durante il Terrore. E i risultati di domenica hanno confermato il ritorno al partito unico e onnipotente. Per Putin il voto era importante per diverse ragioni. Innanzitutto il suo stretto rapporto con i leader occidentali serve come garanzia ai suoi oligarchi che il loro denaro è al sicuro. Se Putin scaricasse troppo manifestamente le ultime tracce di democrazia, questa comoda situazione finirebbe. Dobbiamo solo aspettare per vedere se quest’ultima trovata basterà a evitare che l’Europa finalmente faccia qualche mossa, per esempio riporti il G7 a quello che era in origine: il gruppo delle sette grandi democrazie occidentali. Le prime indicazioni non sono incoraggianti. Nicolas Sarkozy si era presentato come uomo duro ma sembra che, dopo qualche bevuta con Putin, gli siano venute le ginocchia molli. Domenica il Presidente francese ha subito chiamato il collega russo per congratularsi. Putin soppesa questi segnali dall’Occidente, cercando i segni di una qualche reale pressione. La maggior parte dei commenti non sono stati positivi, soprattutto nei media, ma che pericoli possono esserci se Sarkozy o il vecchio amico Tony Blair hanno chiamato?

L’altro scopo della campagna del Cremlino era fornire al regime una copertura pseudo-democratica a qualunque macchinazione venga escogitata per tenere saldo il potere dopo l’elezione presidenziale del 2 marzo. Putin non può correre una terza volta, almeno la Costituzione dice così e ha promesso di non cambiarla - se volete prestar fede alle promesse di un ex colonnello del Kgb. Dopo otto anni benedetti da prezzi record del petrolio e da un Occidente distratto dalla «guerra al terrore», il regime di Putin ha raggiunto il suo punto di crisi. Tra breve dev’essere nominato il candidato presidenziale del Cremlino. Dev’essere una scialba marionetta, che porti presto - su richiesta «del popolo» o di un’emergenza sanitaria - al ritorno di Putin? O riusciranno a trovare qualcuno abbastanza stupido da assumersi la responsabilità quando le infrastrutture russe - a lungo trascurate - e l’economia collasseranno? O cambieranno il sistema, sventrando la presidenza in modo che Putin possa portare il potere con sé in una nuova carica? Dopo l’amichevole visita di Putin in Iran in ottobre, mi sono chiesto se stesse prendendo in considerazione un nuovo titolo per sè, al di sopra delle insignificanti responsabilità del primo ministro o dell’antica grandeur del Segretario Generale del Partito. Magari leader supremo ayatollah Putin?

*già campione mondiale di scacchi, leader della coalizione Altra Russia .

CITO FRANCESCO